Fabrizio LIUZZI | LA CITTA' PERDUTA | FRAGMENTA_Anteprima VII ed. biennale internazionale d'arte fotografica
La città perduta.
San Ferdinando, Rosarno, Calabria, Gennaio 2018.
Il comune di Rosarno, situato nella Piana di Gioia Tauro in provincia di Reggio Calabria, ospita da più di 10 anni circa 2550 migranti che lavorano con regolare permesso di soggiorno (solo il 10% è irregolare) nelle campagne limitrofe. Secondo il mediatore culturale Mamadou Dia, della Ong ME.D.U. (Medici per i diritti umani), «praticamente tutti» lavorano in nero, in una situazione di illegalità quotidiana e di violenza continua perpetrata sotto gli occhi di tutti. Essi vivono in una tendopoli circondati dai loro stessi rifiuti, senza acqua potabile, senza servizi igienici ma soprattutto senza alcuna voglia di arrendersi.
Rosarno è noto alle cronache per la rivolta del gennaio 2010, scaturita dall’ aggressione da parte di due uomini del posto ai danni di due migranti che insieme ad alcune centinaia di ragazzi stranieri, lavoravano come braccianti. Vivevano tutti in condizioni disumane in una vecchia fabbrica e in alcune baracche ricavate con cartoni e plastica nella zona industriale di San Ferdinando. Di fronte all’ennesima provocazione e violazione dei propri diritti, i giovani extracomunitari hanno espresso la loro esasperazione purtroppo esplosa in gesti violenti, sedati dall’intervento delle forze dell’ordine.
Otto anni dopo, durante la notte del 26 gennaio 2018, un incendio è divampato nella tendopoli di San Ferdinando distruggendo duecento baracche e tende in cui trovavano rifugio i migranti e uccidendo una ragazza nigeriana di ventisei anni: Becky Moses.
Le immagini prese documentano lo stato del campo il giorno successivo all’evento, la manifestazione dei migranti per ricordare Becky e la protesta contro condizioni di vita ormai insopportabili, alle quali tuttavia uomini e donne del XXI secolo sono ancora costretti.
La fotografia diventa così un microfono, un cannocchiale, persino un’arma utilizzata come strumento di conoscenza e di denuncia di una situazione che per alcuni ha smesso di garantire anche il diritto alla vita.
FRAGMENTA_Anteprima VII ed. biennale internazionale d'arte fotografica
Presso Ex Ospedale San Rocco - Via San Biagio n. 31 - Matera 01 ottobre 2019 alle ore 17,30 l'inaugurazione con ingresso libero
La biennale internazionale d’arte fotografica “Riviera dei Cedri, nata nel 2007, ha conosciuto sette edizioni. Le tappe di questo percorso sono state:
-Ai confini di un mondo vicino, paesaggi, ambiente e varia umanità (2007); -A sud di ogni dove, affinità, contaminazioni e vicinanze (2009); -Camminando verso sud, mondi rurali, tradizioni, saperi (2011); -Camminando, camminando..., esplorazioni, scoperte, testimonianze (2013);
-L’uomo nomade, peregrinazioni, terre lontane, luoghi, etnie, migranti, memorie (2015); -Senza frontiere, immagini e transiti da un mondo senza confini (2016);
-Il filo della speranza, identità e inclusione, umanità in cerca di redenzione (2017).
L’edizione 2019 Fragmenta, frammenti di una realtà composita, lettura di mondi connessi, interpretazione sensibile di passi di vita, brani di memoria da ricomporre a visione unitaria, viene anticipata a Matera dal 1 al 10 ottobre ed ospitata nell’ex Ospedale S.Rocco in piazza S.Giovanni.
I fotografi presenti alla rassegna sono: Antonio Armentano, Ombretta Gazzola, Carla Cantore, Antonello Di Gennaro, Diego Mazzei, Valerio Panizza, Fons Peels, Paolo Ranzani, Vincenzo Tosini e per Mama Africa: Pier Luigi Cosentino, Nunzia Boccardo, Gabriella Cosentino e Franco Rossi. Per la sez. storica viene riproposta la mostra “Il capitano medico Giuseppe Cassanese nel corpo di spedizione italiano Oriente, Salonicco 30 ottobre 1916-9 maggio 1919”.
Fragmenta gode della collaborazione di: MIP (Matera International Photography), Museo del peperoncino, l’Impronta culture fotografiche, Palazzo delle Esposizioni/Comune di Praia a Mare, DNA Maratea Contemporanea.
L’immagine chiave di questa edizione è “Bikaro” (la bicicletta di Icaro) realizzata dall’artista Mimmo Longobardi e che va a testimoniare la visione di un mondo ed il tentativo di volare oltre i confini del reale quotidiano.
La mostra resterà aperta dal 1 al 10 ottobre 2019
orari 10,30/12,30 - 17,30/19,30
INGRESSO LIBERO