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Maurizio REBUZZINI | CARTE DE VISITE | PROGETTO: COSCIENZA DELL'UOMO

Nei mercatini antiquari si trovano spesso fotografie d’epoca, sostanzialmente anonime. E, poi, sapendole identificare e riconoscere, si trovano anche una infinità di Carte de visite, databili a cavallo del Novecento e poco oltre, peraltro arricchite da affascinanti personalizzazioni dello studio fotografico autore, in verso (sul retro). Non è questo che conta, ma da questo si parte per altre considerazioni sullo scorrere del Tempo e sulla sua sottolineatura attraverso ritratti fotografici del passato remoto. Cento anni abbondanti dopo, siamo ancora qui a osservare, stupiti di poter liberare il nostro pensiero verso tragitti evocativi individuali, e forse fantastici. La fotografia è magica e magia giusto per questo (forse). Se la osservate attentamente, e vi allineate con il suo spirito, vi può rivelare molto su voi stessi.

Ritratti di piccole dimensioni, montati su cartoncino, spesso arrotondato ai bordi, tutti certificati sul retro, come si è stati soliti fare con le pose in studio fino a qualche decina di anni fa (Carte de visite, Formato Margherita e altre finiture. Volti che ci fissano dal passato remoto; volti che osserviamo oggi, chiedendoci chi siano, che speranze hanno avuto, che sogni sono riusciti a concretizzare, se sono stati felici, oppure hanno subìto sventure o eventi dolorosi.

Soffermiamoci davanti ai volti, davanti alle posture, davanti ai ritratti. Li scorriamo uno a uno, li accostiamo tra loro, e ricostruiamo un cammino consequenziale (forse si, forse no), allestito originariamente: per similitudine o discordanza, secondo l’umore del momento.

Però, qualsiasi sia l’ordinamento, qualsiasi sia la cadenza, si impone soprattutto l’intensità di sguardi e la fierezza delle pose. Non lasciamoci ingannare dall’aspetto esteriore, dalla postura e dall’abbigliamento. Sono passati oltre cento anni, e dunque non possono essere applicati i parametri che definiscono l’aspetto fisico dei nostri giorni, della contemporaneità: queste eleganti signore, questi impettiti signori, questi impacciati bambini sono in posa innaturale, rispetto la loro esistenza quotidiana e la loro scarsa frequentazione e consapevolezza della Fotografia… da cui.

E questa dell’età, subito accantonata, non è la questione fondante, la questione che definisce il valore e senso della Fotografia che attraversa il Tempo. Invece, l’argomento-soggetto è un altro: riguarda, prima di tutto, la forza evocativa del ritratto fotografico, che -volente o nolente- finisce per definire non solo l’aspetto esteriore/fisico, a tutti evidente, ma lascia intravedere l’animo interiore. Davanti alle imponenti attrezzature da sala di posa di fine Ottocento, tutti i soggetti hanno osservato l’obiettivo del fotografo, che sicuramente li ha invitati a “guardare verso la macchina (fotografica)”, pensando a se stessi, alla propria vita, al proprio futuro.

Ecco, dunque, che -riprendendo note introduttive- oggi noi osserviamo volti che ci fissano dal passato remoto, «chiedendoci chi siano, che speranze hanno avuto, che sogni sono riusciti a concretizzare, se sono stati felici, oppure hanno subìto sventure o eventi dolorosi». Come abbiamo già avuto modo di rilevare, una sostanziosa distinzione tra pittura (realistica) e Fotografia sta proprio nella caratteristica fondante della stessa Fotografia, il cui effetto di realtà riguarda innanzitutto la propria aderenza formale a ciò che rappresenta. Per quanto il suo contenuto possa essere manipolato e selezionato, il suo supposto valore di verità documentaria fondato sulla tecnica non ne viene scalfito. Infatti, la grande rivoluzione della fotografia è stata quella di mostrare la realtà senza apparenti mediazioni e da qui, forse, è nata la sua diffusione e popolarità anche come documento.

Quindi, questi volti sussurrano storie, suggeriscono esistenze, annullano il Tempo. Cento anni abbondanti dopo, siamo ancora qui a osservare, stupiti di poter liberare il nostro pensiero verso tragitti evocativi individuali, e forse fantastici. La Fotografia è magia giusto per questo. Non necessariamente racconta dei propri soggetti, spesso invitati a richiamare altre intimità che non la loro apparenza a tutti manifesta. Ma rivela sempre qualcosa di più, di altro, di alto, che coinvolge tutti nella sua visione.

Periodo
dal 6 al 21 novembre 2019

Luogo
Spazio Galleria Cine Sud via Passarelli 29-31- Matera


COSCIENZA DELL'UOMO

MATERA 2019
Da una parte, la volontà di proporre un percorso, una visione di stampo italiano. Non per provincialismo culturale e di esame, come troppo spesso accade, quando e per quanto si lamenta l’assenza del nostro paese da palcoscenici internazionali (dai quali non siamo esclusi per incapacità dei fotografi, ma per colpevole assenza di quei supporti infrastrutturali, soprattutto istituzionali, pubblici e privati, che, invece, sostengono e promuovono altre geografie). Ma per convinzione di offrire e proporre una interpretazione della fotografia, magari anche in un proprio percorso intellettivo, definita e determinata, per l’appunto, da un apporto culturalmente italiano.
Una visione di apertura, non chiusura. Una visione che non intende dimostrare nulla, ma suggerire domande, invitare a ragionamenti, offrire prospettive esistenziali, sollecitare interrogazioni.
Il filo ispiratore e conduttore della Coscienza dell’Uomo si richiama a quel pensiero meridiano di nobili origini (seminato da Albert Camus, Friedrich Wilhelm Nietzsche, Rainer Maria Rilke, Fernand Braudel, Pier Paolo Pasolini, Ernesto De Martino, Predrag Matvejević… e altri, ancora), che il filosofo Franco Cassano ha ben esposto e articolato nel suo saggio omonimo, al quale tanta cultura italiana attinge oggi quell’idea di originalità nel confronti del Mondo che definisce, fino a caratterizzarla, una interpretazione della Vita della quale noi intendiamo sottolinearne il contributo in forma fotografica. Maurizio REBUZZINI - Direttore Artistico.
Autori inseriti nel progetto: Gian Paolo BARBIERI, Paolo RANZANI, Ottavio MALEDUSI, Maurizio REBUZZINI, Massimo DE GENNARO, Fabrizio LIUZZI, Mauro VALINOTTO, Beppe BOLCHI, Matteo FANTOLINI, Giovanni CABASSI, Francesco MALAVOLTA, Altin MANAF e Andreas IKONOMU, Oliviero TOSCANI, Gino BEGOTTI, Rinaldo e Davide CAPRA, Maurizio GALIMBERTI, Tommaso LE PERA, Massimo MASTRORILLO e Pamela PISCICELLI, Filippo ROMANO, Marco SAIELLI, Franco ZAMPETTI, Franco CANZIANI, Gian BUTTURINI, Franco CANZIANI – Marco MOGGIO, Nino BARTUCCIO, Alberto DUBINI, Fabrizio JELMINI, Gianluigi COLIN, Pino BERTELLI.


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