Roberta GAROFALO
Per fotografare ci vuole una sensibilità particolare nella mente, negli occhi, nel cuore, nell’anima. Non si decide da un giorno all’ altro di diventare fotografo: è un dono immenso che ti arriva dal cielo. Lo puoi soffocare se non ti senti pronto o affinarlo sempre più, per evolverti con sicurezza. Ma i tuoi occhi, insieme ad anima e cuore, fotograferanno sempre e prima della tua mano. Per sentire e fotografare un preciso attimo, non basta la migliore attrezzatura del mondo. Ci vuole molto, molto di più.
Ritrarre per me significa sentire e restituire. Anche ciò che io stessa, nella mia vita, non ho mai avuto.
Non ho mai pensato di farne una professione: semplicemente l’ho vissuta e respirata, giorno dopo giorno. Contemporaneamente agli studi universitari ho iniziato un lungo percorso formativo: l’Istituto Superiore di Fotografia e la Scuola Romana di Fotografia sono state le mie radici, per anni ed anni. Dopo la laurea in Lettere, ho viaggiato in lungo e largo, alla ricerca di uno stile fotografico che fosse solo mio. Ho osservato in silenzio (ed ascoltato per ore) fotografi affermati, seguendoli nei loro workshop. Alcuni mi hanno dato tanto, altri meno. Ma da tutti ho preso e rielaborato qualcosa. Poi, l’incontro con un maestro come Andreas H. Bitesnich, ha cambiato per sempre il mio occhio e la mia mente nel ritrarre un corpo nella sua essenza, mettendolo a nudo, osservandolo con semplicità, nel suo significato più profondo.
er anni ed anni ho fotografato persone, paesaggi ed architetture. Poi è arrivato mio figlio ed ha dirottato tutto il mio percorso: ho scoperto di avere un feeling naturale con i bambini ed il loro mondo, sempre sospeso tra fiaba e realtà. Sono salita sulla mongolfiera della creatività ed atterrata sul loro pianeta, così perfetto. Tutto quello che avevo appreso negli anni della mia formazione si è mescolato in un magico mixer. Davanti a me un’unica strada: quella di una fotografa di bambini. Ho iniziato a respirare la felicità quotidiana di chi ama profondamente il proprio lavoro. Stilisticamente e tecnicamente il mio settore ha dei tempi velocissimi: impossibile fermarsi senza evolversi. Postproduco personalmente tutti i lavori dei miei clienti e seguo ciclicamente gli aggiornamenti tenuti dai più affermati fotografi internazionali del settore ed esperti del digital imaging.
Continuo a formarmi e specializzarmi nella ritrattistica moderna seguendo i workshop dei fotografi contemporanei che più stimo: Kelly Brown, Robin Long, Julia Kelleher, Elena Shumilova, Paulina Duczman, Sue Bryce, Stephanie Lemmens. Non ci si può “fermare” nella mia professione e mai sentirsi “arrivati”, perché è un continuo studiare, comprendere e trasformare, per evolversi sempre.
o partecipato come relatore al primo convegno specialistico in Italia “Kids Photography”, a Bologna nel 2014. Per l’ Associazione Nazionale Fotografi Tau Visual ho prima progettato e poi fondato insieme ad altri professionisti un gruppo specialistico di fotografi interessati al settore dell’infanzia. Era il 2014. Oggi questo gruppo è cresciuto enormemente ed ha dato vita all’ Associazione Italiana Fotografi di Bambini (A.I.F.B.) di cui sono stata presidente dal 2016 al 2019; A.I.F.B. rappresenta per me la realizzazione di un progetto molto importante, necessario non solo ad evolvere un settore professionale ma anche a tutelare i genitori che si affidano a noi, dando loro la certezza che tutte le normative di sicurezza internazionale, i protocolli ed il codice deontologico siano rigorosamente rispettati. Significa vivere e respirare un sogno, nato prima nel mio cuore e poi nelle menti e nei cuori di tutti i colleghi che oggi ne fanno parte.
Oltre alla mia attività professionale, rivolta a privati ed aziende, svolgo workshops formativi specialistici e sessioni di mentoring One-to-One, rivolti a professionisti del settore. E non smetto mai di imparare, di guardare e di sentire, fuori e dentro me. Vivo a Roma, con mio marito, mio figlio e la gatta.
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