Tiziano DORIA
Al suo debutto, nel 2008, ha presentato al pubblico binario/bitonale, un lavoro in cui riduceva Veduta dalla Finestra di Gras, la prima fotografia della storia realizzata da Niepce, in codice binario per poi 'suonare' la sequenza di zero e uno con la tastiera del cellulare. Un lavoro radicale che aveva al centro il ruolo del computer visto come 'omogeneizzatore': una scatola universale dove tutto acquisisce una stessa natura, portando ogni media al grado zero. Dal 2008 ad oggi l’interesse per gli aspetti tecnici della fotografia è rimasto centrale nella ricerca artistica di Tiziano Doria e quel primo lavoro assume, così, una natura programmatica in cui è possibile intravedere, in nuce, tutti gli elementi sviluppati negli anni e che lo stesso Doria sintetizza così: «Lavoro spesso con immagini che non ho prodotto io. Rifotografo immagini già esistenti. Spesso i miei lavori sono un'azione, quasi il documento di quell'azione. L'azione è minima, mai eclatante. Quasi sempre le mie fotografie parlano di fotografia. Quasi sempre le mie immagini non parlano di fotografia».
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